Descrizione
Negli anni dal 1957 al 1969 un fisiologo americano, Ancel Keys, (inventore della razione “K”, il rancio dei soldati sui campi di battaglia) ebbe dal governo Americano, l’incarico di svolgere uno studio riguardante la mortalità data dalle così dette “malattie del benessere”, cioè infarti, diabete e obesità molto diffuse nelle zone del globo più sviluppate.
La ricerca ebbe il nome di studio dei sette Paesi, perché il Dott. Keys con la sua equipe confrontò i risultati di analisi effettuate su abitanti di sette paesi in tre continenti diversi (Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, Iugoslavia, Paesi Bassi e Giappone) riguardanti il rapporto tra abitudini alimentari e patologie cardiovascolari.
Nicotera accolse la sede della base operativa dello “studio pilota” della dieta mediterranea, studio medico scientifico diretto dal professor Ancel Keys dell’Università del Minnesota e seguito da una equipe internazionale composta dal Cardiologo americano Prof. White, dal Cardiologo Giapponese Kimura, dal Prof. Fidanza, dal Nicoterese Del Vecchio, dal Prof. Crotone, da Kagal, da Mancini, da Buzina (Zagabria), da Dalderup (Amsterdam), da Pulsar(Helsinki), da Karvonen (Helsinki), Carlotti (Parigi), Puddu (Roma).
Ne risultò che tra gli abitanti dei paesi rurali del sud Italia, in modo particolare, i cittadini di Nicotera in Calabria, vi era il tasso più basso di malattie cardiovascolari, dovuto appunto al modo di nutrirsi con i prodotti tipici della terra in cui vivevano.
Da qui il nome di dieta mediterranea, che abbonda in alimenti di origine vegetale mentre è povera di carne, zucchero, burro e grassi di origine animale. Un’alimentazione basata sulla dieta mediterranea è sana, equilibrata ed è ritenuta in tutto il mondo la dieta più completa e corretta, il miglior esempio di sana alimentazione, tanto da essere stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’Umanità.
Lo studio fu eseguito su un campione di 35 famiglie Nicoteresi, riguardo le loro condizioni di salute riferite alla cardiopatia, all’ipertensione, ai livelli di colesterolemia, di glicemia e sull’obesità. A questo studio presero parte anche le assistenti sanitarie visitatrici del Ministero Italiano della Sanità, coordinate dalla Professoressa A. Alberti che rilevarono le quantità ed i piatti ricorrenti delle 35 famiglie campione.
Questo studio dimostrò scientificamente la correlazione tra le abitudini alimentari e lo stato di salute e, nel caso di Nicotera, emerse che i suoi abitanti godevano di un buono stato di salute influenzato dalle abitudini alimentari e dalla disponibilità di prodotti locali e dallo stile di vita condotto.
In virtù dei risultati ottenuti, lo studio pilota di Nicotera indirizzò i successivi studi e divenne termine di paragone per il “Seven Countries Study”( lo studio dei sette paesi).
La Dieta Mediterranea è stata definita “Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento” per gli elevati valori di I.A:M. (Indice di Adeguatezza Mediterraneo) registrato.
Il modello alimentare tradizionale nicoterese costituisce un’efficace protezione naturale nei confronti di alcune patologie determinando un dimezzamento del tasso di mortalità ed una prevalenza molto bassa di cardiopatia coronaria, di ipertensione e di obesità.